l'analisi

Bonus PC: cos’è e stato dell’arte 2022 in Italia

Il bonus PC da 500 euro, disponibile fino a novembre 2021 per le famiglie con ISEE inferiore ai ventimila euro, era la prima fase del piano che prosegue nel 2022 con il voucher digitalizzazione riservato alle imprese

Pubblicato il 15 Apr 2022

Alessandro Longo
Alessandro Longo

Direttore agendadigitale.eu

bonus internet e pc

Il 9 novembre 2020 è partito il bonus pc, tablet e internet da 500 euro, per la prima fascia di utenti: quelli con Isee inferiore ai 20mila euro e sono arrivati nei giorni successivi le relative offerte degli operatori, raccolte qui di seguito.

Da precisare che si trattava della prima fase del Piano voucher, dedicata ai nuclei familiari e si è conclusa nel novembre 2021. Dunque nel 2022 non si può chiedere il bonus pc.  In compenso, è partita la seconda fase del piano, dedicata alle imprese: si tratta del voucher digitalizzazione.

Indice degli argomenti

Bonus PC, cos’è

Per la prima fase (bonus 500 euro internet e pc/tablet) erano stati messi a disposizione 204 milioni di euro, per soddisfare 480 mila famiglie, con meno di 20mila euro di Isee, su una platea di 2,2 milioni di persone aventi diritto. Le risorse erano distribuite su base regionale, non nazionale, privilegiando il Sud Italia; alla Sicilia quasi il 20% delle risorse disponibili, 18.6% riguarda la Campania, con rispettivamente 80 e 75 mila famiglie. Al terzo posto la Puglia con circa il 14%.

Comunque la misura ha avuto durata di un anno.

Era previsto un solo voucher per nucleo familiare, che vive nella stessa abitazione.

Famiglie tra 20mila e 50mila di Isee e imprese: i fondi

Per le famiglie con Isee fino alla soglia di 50 mila euro c’erano a disposizione 320.927.954 euro per soddisfare quindi 1.604.640 famiglie.

Per le imprese ci sono 551.777.070 euro che, in base alla disponibilità di rete presente nelle relative sedi, sarà suddivisa in 114.617.127 euro, che si stima interesserà 229.234 imprese per raggiungere la connettività ad almeno 30 Mbit/s e in 401.159.943 euro, che potrà soddisfare 200.580 Imprese, per raggiungere la connettività a 1 Gbit/s.

I requisiti di connettività per avere lo sconto 500 euro

Oltre all’Isee l’altro requisito per fruire del bonus è essere o privi di connessione internet o averne una di velocità inferiore a 30 Mbps (come’Adsl).

  • Il voucher è fruibile inoltre solo se l’utente sceglie una connettività ad almeno 30 Mbps. Niente Adsl, insomma.
  • Di preciso devono essere connessioni con almeno 30 Megabit in download e 15 Megabit in upload.
  • Le regole hanno fissato anche una banda minima garantita di rispettivamente 15 e 7,5 Megabit, ma per i primi 30 giorni è un criterio sospeso. Questo parametro escluderebbe le finte connessioni banda ultra larga (tipicamente fttc con doppino lungo che fanno pochi megabit reali).
  • Non solo: l’utente dovrà passare alla connessione migliore disponibile. Per esempio, se è coperto da un operatore che dà 1 Gigabit, da uno che ne dà 200 e da uno che arriva a 30 Mbps dovrà scegliere la prima offerta.

Non è passato nel decreto un principio che alcuni operatori chiedevano: per chi aveva già una connessione ad almeno 30 Mbps, possibilità di sfruttare il bonus solo se si passa a una connettività fino a 1 Gbps, velocità ora garantita solo dai servizi fibra ottica fino alle case (VHCN). Ma dovrebbe essere possibile nella seconda fase dei voucher.

Come testare la velocità

Per verificare che la connessione raggiunga la velocità minima prevista dalle regole, l’utente dovrà usare il test “Misura internet” di Agcom; ma per i primi 30 giorni (sperimentali) dall’avvio della misura, al fine di valutare le prestazioni, si potrà utilizzare lo speed test Ookla.

Chi non ha diritto al voucher 500 euro

  • Chi ha Isee da 20 mila euro in su
  • Chi ha già una connessione ad almeno 30 Mbps
  • Chi non è coperto da una connessione ad almeno 30 Mbps

Come richiedere il bonus internet, pc e tablet 500, 200, 2mila euro: attraverso l’operatore

Per ottenere il voucher era sufficiente fare richiesta a un operatore (su qualsiasi canale, online, negozi…), il proprio o un altro, che rispetti i requisiti di connettività succitati. Deve autocertificare il proprio Isee e il fatto di non avere già una connessione banda ultra larga. Il Governo farà controlli a campione.

Come confermato dal ministero dello Sviluppo economico in una nota, l’utente non poteva fare richiesta diretta del bonus internet e pc. Né è possibile avere il pc o tablet senza la connessione, secondo il decreto. Le attuali regole inoltre impongono anche l’inverso, di prendere un dispositivo con la connessione.

Non si può ottenere il bonus computer tramite un negozio di elettronica.

Fa tutto l’operatore telefonico invece:

  • eroga all’utente il bonus come sconto sul canone o sull’eventuale costo di attivazione
  • fornisce il router
  • fornisce il computer o il tablet (a scelta dell’utente), per le famiglie della prima fascia.

L’operatore otterrà poi il rimborso dei costi da Infratel, seguendo una procedura apposita di convenzione e registrazione.

La durata del contratto

Il decreto Mise stabilisce che il contratto dell’operatore sia di almeno 12 mesi, con possibilità di disdetta anticipata senza costi. L’operatore può, a 45 giorni dalla scadenza, proporre un rinnovo dell’offerta a condizioni – “perlomeno per i primi 12 mesi” – uguali o migliorativi rispetto all’offerta precedente.

New call-to-action

Di seguito nei box sono indicate le offerte degli operatori che risultano da https://bandaultralarga.italia.it/aggiornamenti-voucher-fase-i/

Come si ripartisce il bonus di 500 euro tra connettività e prodotto

Il bonus massimo come detto è 500 euro ma bisogna seguire una ripartizione tra le due voci, entrambe obbligatorie per l’utente:

  • 200-400 euro per lo sconto sui servizi di connettività per una durata non inferiore a 12 mesi
  • 100-300 euro sulla fornitura di un personal computer o tablet che è vincolato al contratto di connessione ma diventa di proprietà dopo i 12 mesi

Vincoli dopo avere ottenuto il bonus

Il decreto impegna l’utente che ne fruisce a tenere la connessione per almeno 12 mesi. Però c’è la possibilità di cambiare operatore prima (senza costi), basta che tenga una connessione di tipo banda ultralarga. La quota restante del voucher diventa uno sconto sul canone della nuova offerta, del nuovo operatore. Il prodotto resta all’utente e diventa di proprietà definitiva dopo dodici mesi.

Il decreto indica che non ci deve essere un costo di uscita.

Un principio, quest’ultimo, utile per impedire che i voucher creino un’ingessatura del mercato (come temuto dall’Antitrust, in una nota di settembre); ma è anche un punto critico per gli operatori telefonici, che devono poter rientrare nei costi di attivazione in caso di disdetta anticipata.

Pc o tablet in comodato d’uso? No, in acquisto

Smentiamo inoltre la notizia, trapelata su alcuni siti, per cui il pc o tablet sarebbe dato solo in comodato d’uso all’utente. Da Infratel fanno sapere che sarà un acquisto a tutti gli effetti. Il comodato d’uso era un’ipotesi presente in una prima bozza di regolamento.

Il regolamento operativo Infratel, arrivato dopo quanto detto sopra da Infratel ad Agendadigitale, conferma che l’utente conserverà la proprietà del prodotto dopo 12 mesi di contratto (con peraltro la possibilità di cambiare operatori nei 12 mesi).

Numeri su voucher attivati ed elenco dispositivi offerti in totale

Il primo dicembre Infratel ha fatto un punto sulla misura voucher 500 euro, riportando che in giro ci sono 420 offerte, relative a 64 diversi operatori (di cui molti minori; le offerte dei maggiori sono descritti qui sopra nell’articolo).

Infratel pubblica anche l’elenco dei dispositivi offerti, ma non l’offerta o l’operatore corrispondente.

A quattro mesi dall’avvio della misura risulta prenotato il 9,7 % delle risorse disponibili, pari a oltre 19 milioni di euro.

A due mesi dall’avvio della misura risultava invece prenotato il 14,6 % delle risorse disponibili, pari a oltre 29 milioni di euro, attivati oltre 42.000 Voucher in tutta Italia, per un totale di oltre 21 milioni di euro erogati e le risorse impegnate ammontano in totale a oltre 50 milioni di euro, quindi un quarto del totale.

 

Dispositivi offerti dagli operatori

Tablet/PCComponenti aggiuntive
Tablet – Huawei MatePad
Tablet – Samsung Galaxy Tab S6 Lite
Tablet – Lenovo IdeaPad Duet Chromebook
Tablet – Samsung Galaxy Tab S7
Tablet – Samsung S5E
Tablet – Lenovo Tab M10 FHD Plus (2nd Gen)Powerbank 10.000 mAh
Tablet – Lenovo Yoga Smart Tab
Tablet – Microtech eTab LTE
Tablet – Blackview Tab 8
Tablet – Jepssen PAN 10 Maximo 4
Tablet – Mediacom SmartPad PRO Azimut 2
Tablet – Samsung Galaxy Tab Active PRO 10.1
Notebook – HP 255 G7Fotocamera HD con risoluzione 8 Mpx
Notebook – Lenovo IdeaPad 3Webcam TRUST 8 MPX
Notebook – Teclast F7 PlusWebcam esterna 8 Mpx
Notebook – Lenovo Thinkpad E490 20N9Logitech Brio Ultra HD PRO Webcam
Notebook – HP Probook 455 G7Logitech Brio Ultra HD PRO Webcam
Notebook – CHUWI GemiBook ProWebcam esterna 8 Mpx
Notebook – Lenovo V15-ADA 82C700ANIXBianchi 8 Mpx Mini Webcam HD Web
Notebook – Acer SF314-41-R2XFBianchi 8 Mpx Mini Webcam HD Web
Notebook – JEPSSEN HandyStationWebcam esterna 8 Mpx

 

Obblighi per operatori e utenti

Alcuni dettagli operativi erano già presenti nel testo della consultazione Infratel fatta con operatori e associazioni consumatori; sono stati confermati dal decreto e dal regolamento Infratel successivo. Ecco cosa si legge.

  • Non si può avere il voucher con passaggi di intestazione ad altro componente familiare, nella medesima unità immobiliare.
  • A ciascun beneficiario, identificato con un C.F. o Partita Iva, può essere erogato un solo voucher (anche per le imprese multisede è prevista l’erogazione di un solo voucher); verranno pertanto escluse eventuali richieste successive alla prima.
  • Gli operatori si impegnano a garantire almeno un anno di contratto; ma potranno offrire contratti aventi durata superiore ai 12 mesi, in modo che il valore del bonus possa coprire un periodo contrattuale più lungo.
  • “Al fine di evitare il rischio che l’erogazione del voucher incida negativamente sulla dinamica concorrenziale tra gli operatori, non è previsto alcun obbligo, da parte del beneficiario, di rimanere vincolato al contratto per il quale è si è beneficiato del voucher”, scrive Infratel nella consultazione. “Laddove il beneficiario decida di cambiare operatore, resterà fermo il suo diritto ad utilizzare l’ammontare residuo del voucher per la sottoscrizione di un nuovo contratto”.
Dalla consultazione pubblica Infratel

Controlli e sanzioni su operatori e utenti dopo la domanda del bonus

I requisiti sono auto dichiarati, ma ci saranno controlli.

“Infratel Italia, per conto del Mise, anche in collaborazione con le competenti autorità, farà controlli a campione, ogni mese, per verificare la sussistenza dei requisiti necessari per beneficiare del contributo, della veridicità e correttezza delle offerte commerciali dei fornitori di servizi di connessione a banda ultralarga”.

A questo fine, gli operatori devono fornire a Infratel la documentazione raccolta per ogni contratto.

Le sanzioni

Famiglie e aziende dei quali venga accertata l’insussistenza dei requisiti decadranno dal beneficio loro riconosciuto e saranno assoggettati alle ulteriori sanzioni previste dall’ordinamento.

Se l’utente disdice entro 12 mesi a causa di evidenti disservizi o capacità di download ridotta rispetto al valore previsto dall’offerta
oggetto del voucher, l’operatore sarà tenuto a rimborsare ad Infratel Italia l’intero voucher ed a versare una penale pari al 20% del suo valore.

Quando arriveranno in effetti i bonus: i tempi

I tempi della misura sono stati una dolente nota. Il Governo aveva annunciato: entro settembre la prima fase (500 euro), mentre la seconda (200 euro) entro fine anno.

Attualmente Infratel ha comunicato la data del 9 novembre per la fase uno.

In precedenza scriveva, informalmente in una nota sul proprio sito, che le offerte arriveranno il 19 ottobre sul sito dedicato agli operatori (voucherbul.infratelitalia.it) e – previa verifica di Infratel – gli utenti avrebbero potuto accedervi da fine ottobre.

La ministra Paola Pisano il 21 ottobre ha annunciato però che si passerà a novembre per l’arrivo delle offerte.

Gli operatori hanno potuto accreditarsi dal 20 settembre, ma si è dovuto aspettare   l’arrivo della piattaforma dedicata Infratel per le offerte voucherbul.infratelitalia.it (8 ottobre) e ora i tempi di adeguamento degli operatori.

Insomma, anche se è uscito il relativo decreto e sono uscite (il 2 ottobre) le “istruzioni operative”, ancora gli operatori devono adottarle. Ma ormai, come detto, dovrebbe essere solo questione di giorni.

Sul sito bandaultralarga.italia.it escono man mano le offerte su cui si applica lo sconto. E questo vale solo per la prima fase; la seconda seguirà un iter diverso, più lungo.

Caratteristiche tecniche minime di pc, tablet con i bonus 500 euro

Gli operatori, come detto, possono fornire con la sovvenzione di 500 euro Tablet o Personal Computer, “di cui i beneficiari acquisiranno la proprietà trascorsi 12 mesi dall’attivazione del contratto”, si legge nel regolamento Infratel. Con le seguenti specifiche tecniche minime:

Requisiti tablet voucher 500 euro

CPU: 4 core; 2 GHz o superiori
RAM: 4 GB o superiori
Dimensioni Schermo: maggiore di 10 pollici
Risoluzione Schermo: Full-HD (risoluzione minima del lato corto: 1080 pixel) o superiori
Memoria interna: 64 GB o superiori
Connettività: Wi-Fi, Bluetooth, USB
Fotocamera: 8 Mpx ƒ/1.9
Batteria: 6000 mAh o superiore

Requisiti Personal Computer

CPU: 4 core; 2 GHz o superiori
RAM: 8 GB o superiori
Dimensione Schermo: maggiore di 14 pollici
Risoluzione Schermo: HD (1366×768) o superiori
Memoria interna (disco o SSD): 256 GB o superiori
Connettività: Wi-Fi, Bluetooth, USB
Fotocamera: 8 Mpx ƒ/1.9
Autonomia: 8 ore o superiore
Audio integrato

I chiarimenti Infratel 19 novembre su requisiti dispositivi

Infratel ha chiarito che c’è una certa elasticità per alcuni requisiti come la fotocamera, la cpu. Inoltre per la batteria e la fotocamera il requisito può essere soddisfatto anche ricorrendo ad un dispositivo esterno (accessorio), come stanno facendo alcuni operatori.

Queste novità arrivano dopo la forte protesta degli operatori che hanno fatto notare a Infratel e al ministero quanto fosse difficile reperire sul mercato i dispositivi che rispettassero i rigidi requisiti stabiliti.

Bonus banda ultra larga e computer sui siti di Tim, Wind Tre e Vodafone

Intorno al 20 ottobre i principali operatori, Tim, Wind Tre e Vodafone, hanno cominciato a pubblicare pagine di informazione suoi voucher e dove hanno cominciato a raccogliere le richieste degli utenti, con proposta di contatto a chi lascia i propri dati.

Ecco le pagine:

Pagina web Bonus pc e internet Wind Tre

Pagina web Bonus pc e internet Vodafone

Pagina web Bonus pc e internet Tim

Pagina web Bonus pc e internet Fastweb

Le finalità del voucher (bonus) fibra ottica

È dal 2015 che l’Italia progetta di dare voucher fibra ottica (così si sono sempre chiamati), ma solo adesso – grazie al covid-19 e al suo gridarci in faccia l’importanza della connessione internet per l’economia e la società – che la partita si è sbloccata. A fine 2019 si era ripetuto, anche su queste pagine, l’ennesimo allarme degli esperti per i ritardi di questi bonus. Sarebbe stato utile averli prima, così da avere più famiglie dotate di connessioni veloci e pc durante il lockdown.

Ma meglio tardi che mai. Proprio durante il lockdown, il comitato bandaultra larga (con esponenti del Governo, delle Regioni) ha sbloccato i voucher. Nel contempo ha avviato un “Piano scuole” che dovrà garantire la connettività ad almeno 1 Gbit/s dei plessi scolastici.

La chiusura delle scuole in particolare ha evidenziato i limiti italiani su questo fronte. Il 12,7 per cento degli studenti non ha potuto fare didattica a distanza per assenza di computer e/o connessione internet adeguata, secondo dati Agcom. Per quanto riguarda le scuole, nei piccoli comuni solo nel 5,9 per cento di loro ha la fibra (dati Indire luglio 2020).

I dati Infratel, che vengono dagli operatori, ci dicono anche che ben il 96 per cento delle unità immobiliari è coperto da almeno i 30 Mbps; di questi il 45,4 per cento può arrivare a 1 Gigabit.

E tuttavia solo 10 milioni di unità immobiliari ha abbonamenti con almeno 30 Mbps e 1,2 milioni hanno 1 Gigabit (dati Agcom dicembre 2019). Quota bassissima, sebbene raddoppiata negli ultimi cinque anni, in rapporto all’effettiva copertura e al confronto con gli altri Paesi europei.

“Dalla Relazione Annuale AGCOM 2020, si rileva che anche a fronte di buoni livelli di copertura ad almeno 30 Mbit/s delle unità abitative, solo il 37,2% delle famiglie ha sottoscritto un abbonamento a Internet a banda ultralarga. Il divario tra disponibilità di servizi ed effettiva penetrazione (abbonamenti attivati) dei servizi broadband e ultrabroadband appare inoltre ancora superiore nelle regioni del mezzogiorno d’Italia”, scrive Infratel.

Tutte le critiche e le polemiche sul voucher 500 euro

Già prima dell’arrivo dei bonus sono arrivate polemiche da parte di politici (Lega) e associazioni di provider e consumatori (tramite la Free Modem Alliance) per le modalità scelte. Questi soggetti chiedevano di dare i soldi agli utenti finali, senza farli passare dagli operatori. E la possibilità di usare i bonus anche direttamente nei negozi di elettronica per pc, tablet. Su questo punto insistono in particolare i negozianti di elettronica, tramite l’associazione Aires, che ha pure sporto ricorso a ottobre contro il decreto.

Alcuni gestori inoltre avrebbero voluto permettere di prendere un pc con lo sconto a prescindere dal requisito di connettività. C’è stato infine chi (come Open Fiber) avrebbe voluto vincolare i voucher alle sole connessioni fibra nelle case.

Il ricorso al Tar del Lazio

Il 21 ottobre le associazioni dei rivenditori di elettronica, Aires e Ancra, hanno fatto ricorso al Tar contro il decreto. Il Tar ha respinto a fine novembre la richiesta di sospensiva e ora si attende il giudizio di merito

L’esito del ricorso può impattare molto sul futuro di questi bonus pc e internet banda ultra larga.

Le critiche dei grandi operatori via Asstel e le loro richieste

Più di recente (metà ottobre) i grandi operatori tramite l’associazione Asstel hanno scritto al ministero e a Infratel lamentando grandi difficoltà a partire.

Tre problemi.

  • Il fatto che tutto sia in carico all’operatore telefonico comporta anche vari inconvenienti. Asstel parla di “rischi intollerabili, attesa la pesante manualità del processo ed il rischio di frodi di cui le imprese sarebbero vittime”. L’utente deve autocertificare all’operatore di avere i requisiti; se poi Infratel – nei controlli a campione – scopre che ciò non era vero, l’operatore perde il rimborso statale ed è poi lasciato solo a sbrogliare la controversia con l’utente.
  • Secondo problema: il voucher vale sull’acquisto della migliore tecnologia disponibile all’indirizzo civico dell’utente (e ad almeno 30 Megabit). Per controllare quale sia la “migliore tecnologia” si prevede di usare la piattaforma Broadband Map di Agcom, che però secondo Asstel non è ancora finalizzata a questo scopo. A quanto risulta, Agcom ci sta lavorando in queste ore. Tra i problemi derivanti, gli operatori con tecnologie fixed wireless access (Fwa) rischiano di non essere compresi nell’incentivo, perché la piattaforma non riesce ancora a certificarne la velocità. È anche un problema grave di equità sociale, nota Asstel: tutti gli utenti che, in zone periferiche del Paese, sono coperti solo da reti Fwa non potrebbero avere i voucher. Per Asstel è ora inadatto anche lo strumento Misura Internet di Agcom, che serve a verificare la velocità.
  • Terzo problema: Infratel impone anche, per avere lo sconto, che la connessione abbia una “banda minima garantita” molto alta (15 Mbps in download, 7,5 Mbps in upload). Gli operatori sostengono che sia “impraticabile”. Di fatto è un valore assente nelle attuali offerte consumer.

Le proposte Asstel: che sia il soggetto pubblico a verificare i requisiti; aspettare che siano adeguate le piattaforme Agcom richieste; eliminare il riferimento alla banda garantita.

A novembre grazie all’interlocuzione con il Mise è stato risolto il secondo problema ed è stato alleviato il primo e il terzo.

Nel frattempo è emerso anche un quarto problema, però: l’obbligo a dare insieme dispositivo e offerta sta costringendo gli operatori a fare incetta sul mercato dei pochi dispositivi compatibili con i requisiti ministeriali e che non prevedano un alto esborso per l’utente. Tutto questo rallenta l’azione commerciale degli operatori e pone difficoltà operative.

Le richieste dell’Antitrust

Già nel suo bollettino del 21 settembre, l’Antitrust aveva espresso molte critiche all’attuale modello scelto.

  • Ha chiesto di dare i voucher non su tutte le connessioni banda ultralarga ma solo su quelle da almeno 100 Megabit. Anche se non prevede vincoli a specifiche tecnologie, questo parametro esclude molte offerte fixed wireless, satellitari e (in certe zone) Vdsl2. Il motivo: impedire che i voucher siano incoraggiamento per rallentare transizione alle migliori connessioni (come fibra nelle case).
  • Chiede anche di consentire ai beneficiari di voucher di lasciare l’operatore senza vincoli di tempo e senza costi di uscita anticipata; obiettivo impedire che i voucher siano uno strumento con cui i principali operatori ingessino il mercato bloccando i clienti.

Il regolamento voucher ha adottato solo quest’ultima richiesta. Così l’Antitrust, il 15 ottobre all’evento Voucher per L’Italia della Free Modem Alliance, ha ribadito – criticando il decreto – il primo punto, lamentando il rischio che i voucher così rischiano di frenare l’innovazione della copertura. Si è associato inoltre alle critiche delle associazioni nel sottolineare i rischi di distorsione di mercato a favore dei grandi operatori.

Le critiche dei consumatori

Le associazioni dei consumatori, a fine ottobre, hanno perfezionato le proprie critiche, criticando la scelta di obbligare l’utente a prendere gli apparati dagli operatori telefonici. Altroconsumo sostiene che il decreto non imponeva questa scelta, che quindi sarebbe solo di Infratel.

I problemi sono i seguenti:

  • l’obbligo a passare dagli operatori limita la libertà di scelta degli utenti; ad esempio comporta che è difficile avere un computer (solo Tim lo dà) invece di un tablet
  • c’è l’effetto doppia discriminazione perché chi non è coperto da banda ultra larga ora non può avere il bonus in nessun modo; nemmeno per il computer. Lo nota anche l’associazione Uncem
  • Infine le regole europee dei fondi hanno limitato molto le risorse per alcune regioni, che quindi hanno deciso di escludere alcune città (come Roma) del tutto dal voucher.

Altroconsumo si augura che nella fase 2 dei voucher sia ripristinata la libertà di scelta degli utenti. Teme inoltre che questa pratica causi un lock-in dell’utente, un po’ come avveniva con i modem proprietari.

Voucher computer, Capitanio (Lega): “Che errore darli agli operatori telefonici”

Voucher banda ultra larga fase 2: famiglie Isee 50mila euro e aziende

Si attende un decreto attuativo per la fase 2 del voucher, rivolta a famiglie con Isee da 20mila a 50 mila euro e aziende. Il Governo ha assicurato che sarà fatto entro fine anno.

  • Per ora si sa che coprirà solo internet banda ultra larga (no pc). Per le famiglie è di 200 euro. L’orientamento è tenere il limite di 50mila euro per tre mesi e poi rimuoverlo se la misura non funzionerà.
  • Per le aziende ci sono tre fasce di incentivo: da un minimo di 300 euro per velocità 30-300 Mbps con contratto minimo 18 mesi; a 500 euro (mille se ci sono costi di allaccio) per 300 Mbps – 1 Gigabit con contratto minimo 18 mesi; fino ad un massimo di 2mila euro (2500 euro con costi di allaccio) oltre il Gigabit e 24 mesi di contratto. Le risorse saranno assegnate in prevalenza alla seconda fascia (60%); al 30 per cento alla prima e al 10% alla terza.

Per la Fase 2 l’orientamento del Governo è anche quello di consentire il “salto di banda” per l’uso dei voucher, ossia consentirlo a chi passa da una connessione banda ultra larga base a una di fascia alta.

Il bonus deve essere un tassello di un piano più grande

Riteniamo che soprattutto per le famiglie a basso reddito i bonus internet e computer/tablet potrebbero essere uno sprone. Tuttavia è solo un tassello di una strategia a tutto tondo su famiglie e imprese italiane:

  • Accelerare sull’attuale piano banda ultra larga, in ritardo di due anni, e con la fase successiva; in particolare c’è l’obiettivo urgente di portare 1 Gigabit nei distretti industriali del Paese, ora poco valorizzati dalle infrastrutture digitale secondo EY.
  • Solo una quota di persone non ha internet (o ne ha una lenta) per motivi economici. Il divario tra utenti coperti e utenti abbonati è infatti troppo grande in rapporto alle statistiche economiche delle famiglie italiane. Pesa un fattore culturale. Il covid-19 ha esaltato la necessità di avere una connessione internet buona per restare integrati nella società, nel lavoro, ed è stato sprone importante per molte famiglie. Solo adesso abbiamo una strategia per le competenze digitali. Finalmente: meglio tardi che mai. Questa va adesso accompagnata e perseguita a tutti gli effetti, perché nel digitale l’Italia è bravissima a scrivere piani e strategie, ma molto poco capace poi di portarli avanti. Ne va della sostenibilità economica del Paese (tra l’altro).
  • La PA è un ulteriore fattore di sblocco (lo si è detto da tempo) e un po’ lo si sta vedendo adesso con servizi come App IO, PagoPa, Spid. Se l’amministrazione fornisce comodi canali digitali – a volte persino esclusivi, si veda per la fruizione del bonus – spinge il cittadino in questa direzione. Se si ostina a restare su carta fa passare il messaggio opposto. Il decreto Semplificazioni vuole accelerare, anche con cogenze nuove per gli amministratori ad esempio per la trasformazione digitale dei servizi, ma ci sono dubbi che sia la modalità corretta.

Insomma, il ritardo digitale degli italiani è un problema complesso, socio-culturale, tanto che si riflette nei comportamenti persino degli amministratori pubblici. Non lo so risolve con la bacchetta magica di un bonus. Ma questo può aiutare. E se non altro mostra la volontà governativa di dare una svolta. Finalmente.

Appendice: operatori accreditati al voucher 500 euro (al 30 ottobre)

Sul sito

Compaiono gli operatori accreditati, da cui quindi arriveranno offerte con voucher.

Ecco l’elenco al 10 novembre.

2GIGA S.A.S. DI CAPULA A. & C.
4ISP SRL
A.M.T. SERVICES S.R.L.
AIRGRID SRL
AIRNETWORK SRL
ALFA BIT OMEGA S.R.L.
ALTITUD S.R.L.
AMPERSAND SRL
AURANEX DI FULVIO TOSCANO
AX3 HOLDING S.R.L.
BBBELL S.P.A.
BEEWEE SRLS
BLUNOVA TRAPANI S.R.L.S.
BOOTSTRAP SRL
BRAINBOX S.R.L.
BRIANTEL SRL
CALIGIURI ROBERTO
CELERIS SRL
CILENTO TLC SRLS
CLARACOM DI LOPES MARIA & C. SAS
CLIO SRL
COMMON NET S.R.L.
CONNECTIVIA SRL
CONVERGENZE S.P.A S.B.
DIMENSIONE S.R.L.
ELSYNET SRL
EURO.NET SRLS
FASTNET – S.P.A.
FIDOKA SRL
FLY NETWORK SRL
FOWHE S.R.L.
GENY COMMUNICATIONS SRL
GLOBAL COM BASILICATA S.R.L.
GOOD SERVICE SRLS
GSS WI-FI S.R.L.S.
HAL SERVICE SPA
HERONET SRLS
ICCOM S.R.L.
INFIBRA SRL
INFORMATICA SYSTEM S.R.L.
INNOVIA SRL
INTERCOM SRL
INTERFIBRA SRL
INTRED S.P.A.
ISILINE SRL
LIBRA SRL
LINK SPACE S.R.L.
LIRS SRL
MACROTEL ITALIA SRL
MEDI@NET SRL
MEDIA COMMUNICATIONS S.R.L.
MEDIATELCO SRL
MEDINETWORKS S.R.L.
MEGACOM DI ROBERTO CARDONE
MICRO SERVIZI
MICROWIFI SRL
MYNET S.R.L.
NETOIP.COM SRL
NEWMEDIAWEB S.R.L.
NEWTEC S.R.L.
NEXIM ITALIA SRL
NOINET S.C.R.L.
NOVACONN SRL
PC SERVICE DI SIDKI ADIL
PLANETEL S.R.L.
POSITIVO SRL
PSA SRL
QWIRELESS SRLS
RETESTAR SRL
SICILCOM SOC COOP ARL
SICILINK S.R.L.S.
SIM INFORMATICA SRL
SINERGIA TELECOMUNICATION SRL
SIPORTAL SRL
SONICATEL SRL
SPADHAUSEN SRL UNIPERSONALE
SPEEDNET SRL
SPRINGO SRL
STEL SRL
STIADSL SRL
TECHDIGITAL DI ANGELASTRI GIUSEPPE
TECNO GENERAL SRL
TELECOM ITALIA SPA
TELECOMUNICAZIONI DIGITALI “FASTALP SRL”
TELEMAR SPA
TISCALI ITALIA S.P.A.
TNET SERVIZI S.R.L.
VALCOM CALABRIA DI SINOPOLI NADA
WARIAN SRL
WIND TRE  S.P.A.
WINDSL SRL
WI-NET SRL
WIRLAB SRL
WISPONE SRL
WT SRLS
YOTTANET SRL

Testo del DECRETO 7 agosto 2020 Piano voucher sulle famiglie a basso reddito. (20A05280)

(GU n.243 del 1-10-2020)

 
                             IL MINISTRO 
                      DELLO SVILUPPO ECONOMICO 
 
  Vista la Strategia italiana per la banda ultra larga, approvata dal
Consiglio dei ministri il 3 marzo  2015,  in  coerenza  con  l'Agenda
europea 2020, la quale  definisce  i  principi  posti  a  base  delle
iniziative pubbliche a sostegno  dello  sviluppo  della  banda  ultra
larga per gli anni 2014-2020, affidando al Ministero  dello  sviluppo
economico l'attuazione delle misure previste e prevedendo,  altresi',
un Comitato interistituzionale con le funzioni di definire  le  linee
di indirizzo per coordinare e monitorare l'attuazione della strategia
italiana per la banda ultra larga; 
  Visto l'Accordo di programma  stipulato  il  20  ottobre  2015  tra
Ministero dello  sviluppo  economico,  Invitalia  S.p.a.  e  Infratel
Italia S.p.a., «che definisce le modalita' di collaborazione  per  la
realizzazione delle attivita' inerenti il  potenziamento  della  rete
infrastrutturale pubblica per la banda larga ed ultra larga in  tutte
le zone sottoutilizzate del Paese»; 
  Vista  la  delibera   del   Comitato   interministeriale   per   la
programmazione economica (CIPE) n. 65  del  6  agosto  2015,  recante
«Fondo sviluppo e coesione 2014-2020: piano di  investimenti  per  la
diffusione della banda ultra larga», come  integrata  dalla  delibera
Comitato interministeriale per la programmazione economica n.  6  del
1° maggio  2016,  recante  «Fondo  per  lo  sviluppo  e  la  coesione
2014-2020 - Modifica della delibera Comitato interministeriale per la
programmazione economica n. 65/2015  (Piano  diffusione  banda  ultra
larga)»; 
  Visto l'Accordo quadro  dell'11  febbraio  2016  redatto  ai  sensi
dell'art. 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.  281  e  della
delibera Comitato interministeriale per la programmazione economica 6
agosto 2015, n. 65 tra il Governo, le regioni e le Province  autonome
di Trento e Bolzano per lo  sviluppo  della  banda  ultra  larga  sul
territorio nazionale verso gli obiettivi EU 2020; 
  Visto l'aiuto di Stato SA.41647  (2016/N)  «Strategia  banda  ultra
larga» approvato con decisione del 30 giugno 2016 C(2016)3931 con  la
quale la Commissione europea ha ritenuto l'aiuto compatibile  con  la
normativa europea sugli aiuti di Stato; 
  Vista  la  delibera   del   Comitato   interministeriale   per   la
programmazione economica (CIPE) n. 6 del 1° maggio 2016; 
  Vista  la  delibera   del   Comitato   interministeriale   per   la
programmazione economica (CIPE) n. 71 del 7 agosto 2017 con la quale,
tra l'altro, in attuazione del punto 4.3 della delibera  n.  65/2015,
vengono assegnati, a valere sulle risorse FSC relative al periodo  di
programmazione 2014-2020, 1,3 miliardi di  euro  al  Ministero  dello
sviluppo economico per interventi a sostegno della domanda; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  del  15
novembre 2019 registrato dal competente organo  di  controllo  il  20
novembre 2019, ricostitutivo del Comitato banda ultra larga; 
  Visti gli  articoli  107  e  108  del  Trattato  sul  funzionamento
dell'Unione europea; 
  Visto il regolamento (UE) 283/2014 del  Parlamento  europeo  e  del
Consiglio  dell'11  marzo  2014  sugli  orientamenti  per   le   reti
transeuropee nel settore dell'infrastruttura di telecomunicazioni; 
  Visto il regolamento (UE) 2017/1953 del Parlamento  europeo  e  del
Consiglio del 25 ottobre 2017 recante modifica dei  regolamenti  (UE)
1316/2013  e  (UE)  283/2014  sulla  promozione  della  connettivita'
internet nelle comunita' locali; 
  Vista  la   Comunicazione   della   Commissione   europea   recante
Orientamenti dell'Unione europea per l'applicazione  delle  norme  in
materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a
banda larga (2013/C 25/01), del 26 gennaio 2013; 
  Vista la Comunicazione del 14 settembre 2016, «Connettivita' per un
mercato unico digitale competitivo: verso una  societa'  dei  Gigabit
europea»,  della  Commissione  europea  al  Parlamento  europeo,   al
Consiglio, al Comitato economico e  sociale  europeo  e  al  Comitato
delle regioni; 
  Vista l'indagine conoscitiva dell'8 novembre 2014  su  «Concorrenza
statica e dinamica  nel  mercato  dei  servizi  di  accesso  e  sulle
prospettive di investimento nelle reti di telecomunicazioni  a  banda
larga e ultra-larga»,  svolta  congiuntamente  da  Autorita'  garante
della concorrenza e del mercato e Autorita' per le comunicazioni; 
  Considerato che, nel contesto dell'emergenza sanitaria  determinata
da COVID-19, i collegamenti internet a banda ultralarga costituiscono
il   presupposto   per    l'esercizio    di    diritti    essenziali,
costituzionalmente  garantiti,  quali  il  diritto  allo  studio,  al
lavoro, nonche' di assicurare la stessa sopravvivenza delle imprese; 
  Ravvisato che, nel suddetto contesto  di  emergenza  sanitaria,  al
fine di garantire l'accesso ad internet in  banda  ultra  larga  alle
famiglie meno abbienti e' emersa l'esigenza di garantire loro,  oltre
ai servizi di connettivita' ad almeno 30 Mbit/s, anche i  dispositivi
necessari per  fruire  di  tali  servizi,  quali  tablet  o  personal
computer; 
  Visti i verbali delle riunioni del 5 maggio 2020 e  del  24  giugno
2020 nell'ambito delle quali il Comitato per la Banda ultra  larga  -
CoBUL ha  approvato  un  intervento  (di  seguito  denominato  «Piano
voucher  per  famiglie  meno  abbienti»)  di  sostegno  alla  domanda
finalizzato a favorire la disponibilita' di connessione a internet ad
almeno 30 Mbit/s da parte di famiglie con ISEE  inferiore  ai  20.000
euro; 
  Vista la comunicazione inoltrata dal Ministro Stefano Patuanelli al
Commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager in  data  8
maggio 2020 e il piano di interventi ad essa allegato; 
  Vista la segnalazione dell'Autorita' Garante  della  concorrenza  e
del mercato, del  1°  luglio  2020,  relativa  allo  «Sviluppo  delle
infrastrutture di telecomunicazione fissa  e  mobile  a  banda  ultra
larga in un'ottica di promozione degli investimenti e  tutela  di  un
necessario gioco concorrenziale», inviata al Ministero dello sviluppo
economico, ai sensi dell'art. 21 della legge 10 ottobre 1990, n. 287; 
  Vista la decisione n. C(2020)5269 final, del 4 agosto 2020, con  la
quale la Commissione europea ha ritenuto la misura a  sostegno  della
connettivita' per  le  famiglie  meno  abbienti  compatibile  con  la
normativa europea sugli aiuti di Stato; 
  Ritenuto che alle  attivita'  funzionali  al  raggiungimento  degli
obiettivi oggetto del  presente  decreto  possa  provvedere  Infratel
Italia  S.p.a.,  societa'  in  house  del  Ministero  dello  sviluppo
economico; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
                               Oggetto 
 
  1. Il Ministero dello sviluppo economico promuove il Piano  voucher
per famiglie meno abbienti ed affida la realizzazione delle  relative
attivita' ad Infratel Italia S.p.a. 
  2. Il Piano voucher per famiglie meno abbienti e' un intervento  di
sostegno alla domanda  per  garantire  la  fruizione  di  servizi  di
connessione ad internet in banda ultra larga da parte delle  famiglie
con ISEE inferiore ai 20.000 euro. 
                               Art. 2 
 
                         Risorse finanziarie 
 
  1. Gli interventi di cui al  presente  decreto  sono  finanziati  a
valere sulle  risorse  FSC  relative  al  periodo  di  programmazione
2014-2020 di cui alla  delibera  Comitato  interministeriale  per  la
programmazione economica 7 agosto  2017,  n.  71,  per  un  ammontare
massimo di risorse pari a 204.000.000 euro (comprensivi di Iva). 
  2. Per la realizzazione delle attivita'  previste  dall'art.  1  e'
riconosciuta ad Infratel Italia S.p.a.,  a  titolo  di  rimborso  dei
costi diretti e indiretti per acquisti di beni e servizi,  una  somma
fino al 2% della voce di spesa di cui al comma 1. Tali costi  saranno
oggetto di rendicontazione analitica annuale  da  parte  di  Infratel
Italia S.p.a. 
                               Art. 3 
 
            Ambito soggettivo e oggettivo di applicazione 
 
  1. Alle famiglie con ISEE inferiore ai 20.000 euro e'  riconosciuto
un contributo massimo di 500 euro, sotto forma di sconto, sul  prezzo
di vendita dei canoni di connessione ad internet in banda ultra larga
per un periodo di almeno dodici mesi e, ove  presenti,  dei  relativi
servizi  di  attivazione,  nonche'  per  la  fornitura  dei  relativi
dispositivi elettronici (CPE) e di un tablet o un personal computer. 
  2.  Il  contributo  e'  erogato,  nel  rispetto  del  principio  di
neutralita' tecnologica, per la fornitura di servizi di connettivita'
ad almeno 30 Mbit/s in download alle famiglie che non detengono alcun
contratto di connettivita', ovvero  che  detengono  un  contratto  di
connettivita' a banda larga di  base,  da  intendersi,  ai  fini  del
presente decreto, come inferiore a 30Mbit/s in download. 
  3. E' riconosciuto un solo contributo per ciascun nucleo  familiare
presente nella medesima unita' abitativa. 
  4. Nel caso in cui  l'unita'  abitativa  sia  servita  da  piu'  di
un'infrastruttura a banda ultra larga, i beneficiari  del  contributo
devono stipulare contratti per i  servizi  di  massima  velocita'  di
connessione ivi  disponibili,  potendo  a  tal  fine  rivolgersi  sia
all'operatore che gli  fornisce  il  servizio  tramite  il  contratto
vigente al momento della  richiesta  del  contributo,  sia  ad  altro
operatore. 
  5. E' ammessa la possibilita' di stipulare un  nuovo  contratto  di
connessione utilizzando il  valore  del  contributo  che  residua  al
momento del recesso dal precedente  contratto  stipulato  avvalendosi
del contributo, purche' il  nuovo  contratto  garantisca  livelli  di
servizio pari almeno a quelli previsti da quello precedente  e  senza
che  il  recesso  da  quest'ultimo  comporti  costi  a   carico   del
beneficiario. 
  6. Il contributo non puo' essere concesso  per  l'attribuzione  del
solo tablet o personal computer, in assenza della  sottoscrizione  di
contratti di cui al comma 2. 
  7. Al fine di garantire coerenza del  Piano  con  eventuali  previi
interventi regionali, i  contributi  potranno  essere  erogati  anche
tenendo conto di situazioni specifiche di singole Regioni correlate a
condizioni piu' svantaggiate di determinate aree territoriali,  sulla
base di apposite convenzioni da stipulare con le regioni. 
  8. I servizi di cui al comma 2, possono essere offerti da tutti gli
operatori che forniscono, a qualsiasi  titolo,  servizi  internet  su
reti a banda larga ad almeno 30 Mbit/s in download. 
                               Art. 4 
 
                               Durata 
 
  1. Il Piano voucher per famiglie meno abbienti avra' durata fino ad
esaurimento delle risorse, comunque  non  oltre  un  anno  dall'avvio
dell'intervento. 
                               Art. 5 
 
                       Modalita' di attuazione 
 
  1. Il Ministero dello sviluppo economico affida ad Infratel  Italia
S.p.a., soggetto attuatore della Strategia  nazionale  per  la  banda
ultra larga, tramite  convenzione,  lo  svolgimento  delle  attivita'
relative, tra  l'altro,  alla  realizzazione  e  tenuta  del  portale
telematico di cui all'art. 6, comma 1, alle verifiche di cui all'art.
6, comma 4, alle procedure relative ai rimborsi da  riconoscere  agli
operatori di cui all'art. 7, comma 4. 
  2. Per la realizzazione del Piano,  la  Direzione  generale  per  i
servizi di comunicazione elettronica, di  radiodiffusione  e  postali
stipula con il soggetto attuatore Infratel Italia S.p.a.  un'apposita
convenzione corredata da un disciplinare di rendicontazione e  da  un
disciplinare   tecnico   contenente   il   manuale   operativo,   che
costituiranno  parte  integrante  della  convenzione,  approvata  con
decreto del direttore generale della predetta Direzione. 
                               Art. 6 
 
 Registrazione degli operatori e delle relative offerte commerciali 
 
  1. Gli operatori di cui all'art. 3, comma 8 che intendano offrire i
servizi di connettivita' nell'ambito del Piano voucher  per  famiglie
meno abbienti, devono iscriversi in un  apposito  Elenco,  a  partire
da trenta giorni dalla data di operativita' di un portale  telematico
messo a disposizione da Infratel Italia S.p.a. 
  2. Ai fini dell'iscrizione all'Elenco di cui al  comma  precedente,
gli operatori siglano un'apposita  Convenzione  con  Infratel  Italia
S.p.a. e dichiarano, sotto la propria responsabilita', di  essere  in
possesso  dei  titoli  necessari  per  l'erogazione  dei  servizi  di
comunicazione e che  le  offerte  commerciali  da  essi  proposte  ai
beneficiari del contributo  sono  conformi  ai  livelli  di  servizio
individuati all'art. 3, commi 1 e 2.  Essi  sono  tenuti  altresi'  a
dichiarare,  sotto  la  propria  responsabilita',  che  tali  offerte
commerciali sono, per l'aspetto relativo ai servizi  di  connessione,
le medesime o  migliorative,  sotto  il  profilo  della  durata,  dei
servizi e dei prezzi offerti,  rispetto  a  quelle  rivolte  per  gli
stessi livelli di servizio alla generalita' degli utenti, nonche' che
i dispositivi  abbinati  all'offerta,  tablet  o  personal  computer,
soddisfino i requisiti minimi previsti dal Manuale operativo  di  cui
all'art. 5, comma 2. Per le medesime finalita', gli operatori  devono
anche garantire che i contratti stipulati avvalendosi del  contributo
si intendono risolti allo scadere del periodo di durata dell'offerta,
fatta salva la possibilita' dei beneficiari di aderire ad offerte  di
rinnovo, che gli operatori sono tenuti a proporre  nei quarantacinque
giorni precedenti la data di scadenza del contratto e  che  dovranno,
perlomeno per i dodici mesi successivi, avere ad  oggetto  condizioni
uguali o migliorative rispetto a quelle  previste  dal  contratto  in
scadenza. 
  3. Le offerte commerciali di cui al comma 2 devono essere trasmesse
ad Infratel Italia S.p.a. tramite il portale telematico,  nell'ambito
del  quale   e'   attribuito,   a   ciascuna   offerta,   un   codice
identificativo.   Gli   operatori   si    impegnano    a    garantire
l'aggiornamento sistematico nel portale  telematico  delle  eventuali
successive modifiche apportate a dette offerte. 
  4. La registrazione nell'Elenco previsto dal comma 1 e' subordinata
al buon esito delle verifiche effettuate da  Infratel  Italia  S.p.a.
rispetto a quanto  dichiarato  dagli  operatori  interessati  e  alla
documentazione dagli stessi fornita. 
                               Art. 7 
 
           Procedura per il riconoscimento del contributo 
 
  1. Ai fini della fruizione del contributo, il beneficiario presenta
presso  qualsivoglia  canale  di  vendita  reso   disponibile   dagli
operatori  registrati  nell'elenco  di  cui  all'art.   6,   apposita
richiesta corredata dalla copia del proprio documento di identita' in
corso di validita' e da una dichiarazione sostitutiva, resa ai  sensi
del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445,
attestante che il valore dell'ISEE relativo al  nucleo  familiare  di
cui fa parte non supera i 20.000 euro e che i componenti dello stesso
nucleo, per la medesima unita' abitativa, non hanno gia'  fruito  del
contributo. 
  2.  L'operatore,  per  ogni  richiesta  di   contributo   ricevuta,
inserisce sul portale telematico messo  a  disposizione  da  Infratel
Italia S.p.a.: 
    a. il codice fiscale e gli estremi del documento d'identita'  del
beneficiario; 
    b. la dichiarazione relativa  al  valore  dell'ISEE  del  proprio
nucleo di appartenenza; 
    c. il codice  identificativo  dell'offerta  cui  il  beneficiario
intende aderire; 
    d. le caratteristiche tecniche del tablet o del personal computer
incluso nell'offerta; 
    e. copia del contratto stipulato con il beneficiario. 
  3. L'operatore, una volta attivato il servizio  di  connessione  ad
internet  presso  l'unita'  abitativa  del  beneficiario,  trasmette,
tramite il portale di cui all'art. 6, il verbale di consegna  firmato
dal beneficiario, da cui emerga l'avvenuta attivazione del servizio e
l'avvenuta consegna del tablet o del personal  computer,  nonche'  il
documento di attestazione del livello di servizio misurato. 
  4. Entro sessanta giorni dal ricevimento  della  documentazione  di
cui al comma 3, Infratel Italia S.p.a. provvede a versare  sul  conto
dedicato dell'operatore l'ammontare totale del contributo per ciascun
beneficiario, al netto  della  trattenuta  del  5%,  a  garanzia  del
corretto svolgimento delle attivita' di erogazione del  servizio.  La
somma trattenuta  a  titolo  di  garanzia  sara'  restituita,  previo
espletamento delle opportune verifiche da parte  di  Infratel  Italia
S.p.a. e, in ogni caso, entro il termine del periodo di  vigenza  del
Piano disciplinato dal presente decreto. 
  5. La disponibilita' a livello regionale delle risorse  finanziarie
di cui all'art. 2 e' aggiornata con cadenza  giornaliera  nell'ambito
del portale telematico. 
                               Art. 8 
 
                        Istruzioni operative 
 
  1. Le istruzioni operative per la fruizione dei contributi da parte
dei beneficiari e il manuale operativo di cui  all'art.  5,  comma  2
relativo agli adempimenti richiesti agli  operatori  sono  pubblicate
sui  siti  internet  istituzionali  del  Ministero   dello   sviluppo
economico e di Infratel Italia S.p.a. entro trenta giorni dalla  data
di emanazione del presente decreto. 
                               Art. 9 
 
                     Controlli e cause di revoca 
 
  1. Il Ministero dello sviluppo economico, avvalendosi a tal fine di
Infratel Italia  S.p.a.,  procede  alla  verifica  a  campione  della
sussistenza dei requisiti necessari per beneficiare  del  contributo,
nonche' della veridicita' e correttezza delle offerte commerciali dei
fornitori di servizi di connessione ad internet a banda ultra  larga,
anche al  fine  di  notificare  gli  esiti  di  tali  verifiche  alle
autorita' competenti. 
  2. I soggetti ammessi al contributo nei confronti dei  quali  venga
accertata l'insussistenza dei requisiti di cui  all'art.  3  decadono
dal beneficio loro riconosciuto. 
  3. Il mancato  rispetto  delle  previsioni  del  presente  decreto,
nonche' di quelle contenute nel Manuale operativo di cui all'art.  6,
comma 2, da parte degli operatori che offrono servizi di  connessione
ad internet a banda ultra larga ne determina l'esclusione  dal  Piano
voucher per famiglie meno abbienti. 
                               Art. 10 
 
                         Disposizioni finali 
 
  1.  La  Direzione  generale  per   i   servizi   di   comunicazione
elettronica, di radiodiffusione e postali del Ministero e' incaricata
di dare esecuzione al presente  provvedimento  e  di  vigilare  sulla
realizzazione delle relative attivita'. 
  Il presente decreto e' trasmesso ai competenti organi di  controllo
e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. 
    Roma, 7 agosto 2020 
 
                                              Il Ministro: Patuanelli 

Registrato alla Corte dei conti il 14 settembre 2020 
Ufficio  di  controllo  sugli  atti  del  Ministero  dello   sviluppo
economico e del Ministero delle politiche agricole, n. 833 

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